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La luce è ufficialmente entrata in una nuova dimensione. Quella degli spazi esterni popolati da piante e fiori - siano verande, dehors, terrazze o balconi metropolitani – è un’atmosfera non meno importante di quella studiata per gli interni. Fondamentale per un benessere che trae linfa vitale proprio dalla natura. In giardino, le luci d’accento diventano il fulcro di ambienti caldi, rilassanti e affascinanti, grazie a lampade come Wind, creata da Jordi Vilardell per Vibia e realizzata in fibra di vetro, che sottolineano il valore decorativo dato dai fasci luminosi, prima ancora dei corpi che li emettono.
Note: Prodotto da expo (può presentare leggeri segni di usura)
Reso gratuito entro 14 giorni.
È dello studio Livore Altherr Molina la firma nascosta dietro la silhoutte di I.cono lampada da terra di Vibia Lighting. Il design di questa icona unisce leggerezza visiva ad un’altissima qualità e ad uno speciale uso di materiali e finiture. Disponibile - oltre che in rosso - anche in bianco, grigio scuro, beige, blu e ogni colore si sposa perfettamente a soggiorni, sale da pranzo, camere da letto o zone di passaggio, di ambienti privati ma anche pubblici. L’asta inclinata rende questa lampada da terra un regalo graditissimo a chi ama la lettura. Interruttore sul cavo.
Quella tra vetro e luce è da sempre una profonda intesa e lo dimostra senz'altro l'esperienza della celebre e illustre vetreria Venini che proprio a questo connubio perfetto ha dedicato secoli di studio. Tra le creazioni più eccezionali, il Lampadario a Sospensione Poliedri riconoscibile per i suoi elementi compositivi, i poliedri appunto, presentati all'Expo di Bruxelles nel 1958 su disegno di Ignazio Gardella, Paolo Venini ed Enrico Peresutti e ripresi qualche anno dopo da Carlo Scarpa per il famoso lampadario a cascata proposto all'expo di Torino Italia 61. Questi elementi di vetro soffiato cristallo consentono di creare lampadari di forme e misure sempre diverse. La struttura di questa sospensione dalle dimensioni sicuramente importanti è realizzata in metallo cromato.
Moon di nome e di fatto. La lampada da tavolo Moon di Davide Groppi è poetica, romantica, eterea. Nel suo essere perfettamente sferica custodisce la forma di una luna piena che mostra, di continuo, un solo volto. La silhouette della sfera, all'accensione, si arricchisce di tantissime sfumature che appartengono al mondo dello spazio e dell'ignoto. Il progetto del marchio made in Italy "nasce da un sogno", così come si legge sulla descrizione ufficiale: portare la luna dentro casa. La superficie realizzata a mano con carta giapponese trasforma ogni pezzo in un arredo unico.
Lampada e allo stesso tempo speacker per la musica. Elegante e minimale, Popup - la lampada da tavolo firmata Davide Groppi - "nasconde" al suo interno una speciale tecnologia wireless. Un complemento d'illuminazione che permette di vivere un'esperienza musicale emozionante grazie ad un suono ampio e dinamico perfetto per ogni spazio di casa, dalla zona living alla camera da letto.
Il dialogo con la luce di Davide Groppi comincia in un minuscolo laboratorio nel cuore di Piacenza negli Anni 80. Lui, appassionato di Do It Yourself, si diletta a costruire cose insieme al padre. «Un flipper, un telegrafo... una lampada: oggetti qualunque nati solo dalla voglia di muovere le mani». Da allora, il giovane designer piacentino progetta e produce racconti di luce che vanno oltre lo studio del mero corpo luminoso. Sì perché è questa la caratteristica principale di ogni sua creazione: sedurre ed emozionare con l’illuminazione. Ed è così anche con Bugia, una lampada da tavolo pensata per godere di una meravigliosa luce diffusa senza il vincolo del cavo elettrico.
La luce è ufficialmente entrata in una nuova dimensione. Quella degli spazi esterni popolati da piante e fiori - siano verande, dehors, terrazze o balconi metropolitani – è un’atmosfera non meno importante di quella studiata per gli interni. Fondamentale per un benessere che trae linfa vitale proprio dalla natura. In giardino, le luci d’accento diventano il fulcro di ambienti caldi, rilassanti e affascinanti, grazie a lampade come Meridiano, creata da Jordi Vilardell e Meritxell Vidal per Vibia, perfetta per proiettare una luce confortevole e per creare un effetto luminoso a sorpresa giocando con luci e ombre.
Moon di nome e di fatto. La lampada a sospensione Moon di Davide Groppi è poetica, romantica, eterea. Nel suo essere perfettamente sferica custodisce la forma di una luna piena che mostra, di continuo, un solo volto. La silhouette della sfera, all'accensione, si arricchisce di tantissime sfumature che appartengono al mondo dello spazio e dell'ignoto. Il progetto del marchio made in Italy "nasce da un sogno", così come si legge sulla descrizione ufficiale: portare la luna dentro casa. La superficie realizzata a mano con carta giapponese trasforma ogni pezzo in un arredo unico.
Non solo utili a tenere in ordine l'ingresso di casa ma anche efficienti ad arricchire di arte e design il colpo d'occhio di un ambiente privato: gli appendiabiti, altrimenti detti attaccapanni, sono statue domestiche - graziose nello svolgere molteplici funzionalità. L'ingresso di casa è il primo confine fra la sfera privata e quella pubblica che definisce il dentro e il fuori delle nostre abitazioni e che non può essere certamente sottovalutata. Tocca a Kadou, l'appendiabiti firmato Bonaldo, segnare questa "frontiera" e trasformare l'ingresso in un piccolo museo - come se gli attaccapanni fossero elementi imprescindibili all'ambiente e i nostri effetti personali (giacche, borse o borsellini) diventassero gli accessori di un'esposizione esclusiva entro la nostra sfera privata.
Il dialogo con la luce di Davide Groppi comincia in un minuscolo laboratorio nel cuore di Piacenza negli anni '80. Lui, appassionato di Do It Yourself, si diletta a costruire cose insieme al padre. «Un flipper, un telegrafo... una lampada: oggetti qualunque nati solo dalla voglia di muovere le mani». Da allora, il giovane designer progetta e produce racconti di luce che vanno oltre lo studio del mero corpo luminoso. Tra questi Masai, a metà tra la lampada da terra e quella a sospensione. Leggera e flessibile, la luce Masai è ideale per collezionisti d'arte ed esposizioni, per rivelare angoli nascosti e valorizzare altro da sé.
Il dialogo con la luce di Davide Groppi comincia in un minuscolo laboratorio nel cuore di Piacenza negli anni '80. Lui, appassionato di Do It Yourself, si diletta a costruire cose insieme al padre. «Un flipper, un telegrafo... una lampada: oggetti qualunque nati solo dalla voglia di muovere le mani». Da allora, il giovane designer progetta e produce racconti di luce che vanno oltre lo studio del mero corpo luminoso. Tra questi Rail, un ready-made per firmare lo spazio con ironia e leggerezza: i binari di un trenino elettrico sono lo strumento per disegnare un cuore, ma anche per condurre la corrente elettrica. Rail è sul confine tra utilità e rappresentazione, design e arte.
Il dialogo con la luce di Davide Groppi comincia in un minuscolo laboratorio nel cuore di Piacenza negli anni '80. Lui, appassionato di Do It Yourself, si diletta a costruire cose insieme al padre. «Un flipper, un telegrafo... una lampada: oggetti qualunque nati solo dalla voglia di muovere le mani». Da allora, il giovane designer progetta e produce racconti di luce che vanno oltre lo studio del mero corpo luminoso. Tra questi Q, un pezzo di architettura da utilizzare nello spazio. Un cubo realizzato in cemento che permette di interpretare i volumi e le architetture in modo inconsueto e inedito.
Il dialogo con la luce di Davide Groppi comincia in un minuscolo laboratorio nel cuore di Piacenza negli anni '80. Lui, appassionato di Do It Yourself, si diletta a costruire cose insieme al padre. «Un flipper, un telegrafo... una lampada: oggetti qualunque nati solo dalla voglia di muovere le mani». Da allora, il giovane designer progetta e produce racconti di luce che vanno oltre lo studio del mero corpo luminoso. Tra questi Edison's Nightmare, un progetto gestuale, carico di ironia e nostalgia, un saluto alla lampadina di Edison, ad un sogno che ha cambiato per sempre il modo di vivere, sottraendo al sonno ore da dedicare a lettura e scrittura. Una classica lampadina inchiodata al muro. Come un'opera d'arte.
Il dialogo con la luce di Davide Groppi comincia in un minuscolo laboratorio nel cuore di Piacenza negli anni '80. Lui, appassionato di Do It Yourself, si diletta a costruire cose insieme al padre. «Un flipper, un telegrafo... una lampada: oggetti qualunque nati solo dalla voglia di muovere le mani». Da allora, il giovane designer progetta e produce racconti di luce che vanno oltre lo studio del mero corpo luminoso. Tra questi Film, una lampada a parete modulare con luce LED e allo stesso tempo un oggetto emozionale, progettato da Alessandra Dellagiovanna. Non solo un progetto luminoso, ma anche una nuova forma di comunicazione: essa permette di creare un racconto personale accostando le immagini a piacere o creando frasi.
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